La rivascolarizzazione coronarica nella sindrome coronarica cronica
venerdì 15 novembre
17:00 – 18:30
Razionale
Le sindromi coronariche croniche vanno affrontate con tutte le opzioni terapeutiche possibili, dalla correzione dei fattori di rischio al cambiamento degli stili di vita – su cui è stata posta molta enfasi –, dall’utilizzo di terapie farmacologiche in prevenzione secondaria ad una rivascolarizzazione appropriata. Nodo focale è la revisione dello schema diagnostico rispetto alla probabilità pretest di malattia coronarica. Emerge infatti dai dati più recenti di letteratura che la prevalenza di malattia coronarica è più bassa rispetto a quanto precedentemente ritenuto in base agli schemi basati sulle raccomandazioni delle linee guida. Questo cambia l’approccio alla diagnosi, al “ruling in” e “ruling out” in relazione ai test utilizzati. L’obiettivo è oggi escludere la patologia con i tool non invasivi di stress e imaging oppure con i test di definizione dell’anatomia coronarica come TC e coronografia, sempre seguendo criteri molto precisi di appropriatezza. In quest’ottica ha un ruolo centrale la valutazione funzionale in generale ed in particolare del microcircolo perché, se i sintomi non dipendono dalle coronarie è possibile che l’angina dipenda dal microcircolo, pertanto particolare importanza al tal fine nella corretta valutazione dell’angina e nella ricerca di una strategia terapeutica appropriata grande importanza riveste lo studio del microcircolo coronarico.
La rivascolarizzazione coronarica nella sindrome coronarica cronica
Moderatori: Fortunato Scotto di Uccio, Alice Sacco
- 17.00 - Ricerca dell’ischemia versus valutazione dell’anatomia coronarica - Carlo Tedeschi
- 17.20 - Stratificazione del rischio: come e quando rivascolarizzare - Cesare Baldi
- 17.40 - PCI failure: trattamento dell’angina refrattaria - Nicolò Ghionzoli
- 18.00 - Strategie farmacologiche e follow-up - Laura Garatti
- 18.20 - Discussione