APPRO-DEU-FA
La fibrillazione atriale costituisce una delle cause aritmiche di più frequente accesso al Dipartimento di Emergenza-Urgenza (DEU); secondo i dati dello studio BLITZ-AF, condotto su 154 centri del territorio italiano, i pazienti che si rivolgono al Pronto Soccorso (PS) per fibrillazione atriale rappresentano circa l’1% di tutti gli accessi, mentre sono più elevate la percentuale dei pazienti che vi giungono con fibrillazione atriale, la proporzione di coloro che si ricoverano (circa 28%) e di coloro che vengono sottoposti a cardioversione (circa il 38%).
L’approccio a tale aritmia in PS è abbastanza disomogeneo nelle varie realtà regionali ed ospedaliere; diverso è il ricorso alla strategia di controllo del ritmo e le modalità con cui viene perseguito, diverso il ricorso alla cardioversione elettrica e l’utilizzo dell’ecocardiografia transesofagea.
Nonostante la cardioversione di fibrillazione atriale sia considerata in generale sicura, essa è una procedura associata ad un aumentato rischio di eventi tromboembolici nei soggetti non scoagulati (il 22% nello studio BLITZ-AF). Diversi studi documentano che, nei pazienti sottoposti a cardioversione, gli eventi tromboembolici si manifestano precocemente; si pone pertanto la necessità di una opportuna e corretta anticoagulazione sia al momento della procedura, che nei giorni successivi.
Diverso l’utilizzo dei farmaci anticoagulanti e ancora poco diffuso l’utilizzo precoce dei DOACs, nonostante le loro caratteristiche farmacocinetiche lo consentano e diversi studi di confronto con EBPM-Warfarin ne abbiano dimostrato efficacia, sicurezza e manegevolezza.
Le Società Scientifiche ANMCO e SIMEU si propongono di migliorare e rendere omogenea su tutto il territorio nazionale la gestione dei pazienti che giungono in PS per e con fibrillazione atriale attraverso il progetto APPRO-DEU-FA.
La CEN è stata realizzata con il contributo non condizionante di Bristol-Myers Squibb e Pfizer.